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La Responsabilità nell’Accompagnamento in Montagna

Sarà su questo tema, delicato e sentito, il 6° appuntamento del Programma RAM (Responsabilità Accompagnamento in Montagna) del Club alpino italiano, in programma sabato 28 aprile a Catania (Palazzo della Cultura, via Vittorio Emanuele II, inizio lavori ore 8). L’accompagnamento in montagna è infatti un’attività non scontata, che potrebbe comportare profili di responsabilità da parte di chi accompagna.

Il Programma RAM è un’iniziativa del CAI centrale, trasversale e distribuita territorialmente, questa volta mirata alle Sezioni dei Gruppi regionali di  Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e, naturalmente, Sicilia. Per motivi logistici questa ripresa d’annuncio affianca l’annuncio distribuito tramite i Presidenti dei Gruppi Regionali e degli Organi Tecnici Centrali.

Come le precedenti edizioni (svoltesi a Bergamo, Roma, Novara, Pordenone e Perugia), la giornata si rivolge agli Accompagnatori o Istruttori, Titolati e non, che nel CAI fanno riferimento ai quattro Organi Tecnici di Alpinismo Giovanile, CNSASA, Escursionismo e Speleologia Torrentismo, ai Presidenti di Sezione e ai Soci con responsabilità organizzative di uscite in montagna nell’ambito dei quattro Organi Tecnici sopra menzionati.

La giornata tratterà gli aspetti legali e assicurativi dell’accompagnamento, quali due discipline fondanti la Responsabilità dell’Accompagnamento in Montagna, la cui consapevolezza è nel bagaglio di ogni Istruttore o Accompagnatore formato dal Club Alpino Italiano.

Alla presenza dei quattro Presidenti OTCO o loro Delegati, il fuoco dell’attenzione sarà quindi riservato alle Buone Pratiche trasversali agli Organi Tecnici atte a moderare le diverse tipologie di Rischio che l’Istruttore/Accompagnatore CAI affronta, dal Rischio Infortunio di un Accompagnato, a quello Responsabilità Civile di cui si fa carico nei confronti di un partecipante che gli si affida, a quello specifico di Accompagnamento su Montagna Vulcanica che l’evento Catanese di RAM affronta per la prima volta.

Le Buone Pratiche trasversali potranno essere mirate alla tipologia di persone accompagnate (tra cui i minori, sia nel caso in cui siano iscritti al CAI, sia nel caso di alunni delle scuole, scout o gruppi parrocchiali, e i diversamente abili, sia fisici che psichici), ma riguarderanno anche ad esempio le attività di arrampicata in diversi contesti, falesia, palestra sezionale, struttura mobile.